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Ioulia Sofina:"conoscere e capire invece di imitare e inventare"


Ha scritto dei testi preziosi sulla danza di carattere, che insegna regolarmente nei licei coreutici oltre che all’Accademia Nazionale di Danza e prima ancora alla Scuola del Balletto di Torino. Laureata all’Università degli Studi della Cultura e delle Arti di San Pietroburgo, Ioulia Sofina (nella foto) è una donna sensibile, piena di interessi che rivela un percorso di lunga esperienza e amore per la danza.

Com’è entrata la danza nella sua vita?

Il mio primo incontro con la danza è stato all’età di nove anni. All’epoca studiavo ginnastica ritmica e desideravo iniziare con la ginnastica artistica. Visto che ero troppo esile, però, mi sconsigliarono di proseguire con questa attività e fu così che mia mamma mi portò a sostenere l'esame di ammissione alla Scuola Coreografica Statale della Repubblica Komi, dove iniziai il mio percorso. In Russia, in tutte le scuole si studia ai primi due anni la Danza storica e dal terzo in poi (dal quarto nelle Accademie) la Danza di carattere che fu amore sin dal primo giorno.

Quali sono state le difficoltà?

Subito dopo la conclusione della scuola statale di danza, avrei desiderato tanto frequentare una delle prestigiose accademie russe (sono stata pure selezionata) ma per problemi familiari ed economici non è stato possibile. Ho, quindi, frequentato una scuola speciale “per ragazzi dotati” a indirizzo scientifico (Fisica elementare e Matematica superiore), e al contempo studiavo danza al pomeriggio. E’ stato un periodo duro. Solo dopo la scuola e l'esame di maturità, ho potuto realizzare il sogno di approfondire i miei studi sulla danza dedicandomi completamente ad essi.

Chi ha inciso nel suo percorso artistico?

Mi piace pensare di aver preso qualcosa da ognuna delle persone che ho incontrato nel mio percorso.

Quando e perché ha deciso di insegnare la danza di carattere?

Come ho accennato prima, quando ho iniziato a studiare la danza di carattere ebbi un colpo di fulmine. Non era uguale per il classico. Già ai tempi della scuola mi prestavo subito quando c’erano da ripetere gli esercizi in classe o ai compagni fuori dalle lezioni.

Qual è la definizione precisa di “danza di carattere”?

Mi limito alla definizione della disciplina nell’ambito della Scuola russa. La danza di carattere consiste in una forma stilizzata dei balli nazionali e tradizionali dei vari popoli del mondo, adattati per la scena teatrale. Nell’ambito del balletto, però, molti altri soggetti sono definiti “di carattere” ma in questi casi la situazione è più complessa. Chi è interessato può trovare vari spunti di riflessione nel saggio introduttivo di Valerio Basciano al mio libro edito da Gremese.

Lei ha scritto due libri sulla danza di carattere, che cosa la affascina?

La possibilità di condividere. Posso sembrare antica ma credo ancora nel valore dei libri, nella loro capacità di trasmettere cultura e di arrivare a tutti coloro che non possono accostarsi direttamente a questa disciplina. In realtà, i libri che ho pubblicato sono più di due... Nei due più conosciuti, di cui l’ultimo edito dalla importante casa editrice Gremese, abbiamo lavorato sulla tecnica, quella della sbarra di carattere e quella specifica delle danze nazionali che si trovano nel repertorio di balletto. Negli altri due, che fanno parte di una collana di “quaderni” che si arricchirà presto del terzo volume, ho trattato il repertorio in particolar modo “tradizionale” di alcune nazionalità. Quest'ultimo progetto a lungo termine è condotto grazie alla disponibilità della casa editrice che mi segue da anni e che si è recentemente trasferita negli Stati Uniti, la Alfredo Ferrero Publisher. La mia speranza è che tramite questi testi le persone che si avvicinano a questa disciplina inizino a conoscere e capire, invece di imitare e inventare.

La Russia ha una profonda tradizione in merito, in Italia viene studiata molto poco e c’è tanta confusione…

Purtroppo in Italia non credo ci siano molti insegnanti altamente qualificati per questo genere di danza e, secondo la mia esperienza, questa disciplina viene realmente apprezzata solo quando proposta in modo autentico, non contraffatto. Capita che ci siano insegnanti che hanno appreso questa disciplina in modo frammentato e non attraverso le fonti autentiche. Il concetto di autenticità nella pratica e nella diffusione della danza di carattere è fondamentale! Spesso il modo confusionario e approssimativo con cui è proposta, anziché promuovere, allontana il grande pubblico da questo genere di danza. Bisogna avviare un processo virtuoso di valorizzazione. L’Italia ha un grande patrimonio etno-coreutico e una grande sensibilità per la danza tradizionale, per cui ha tutte le carte in regola per riuscirci.

Che cosa aggiunge ad un ballerino lo studio della danza di carattere?

Bisogna premettere che la Danza di carattere come disciplina non consiste nel solo studio diretto delle danze del repertorio di balletto, ma prevede tutta una parte “preparatoria” di esercizi alla sbarra, al centro, virtuosismi ed études. Tutto questo lavoro arricchisce la formazione del ballerino sia dal punto di vista tecnico che, soprattutto, espressivo e stilistico. La necessità di passare da uno stile nazionale all’altro, da una qualità di movimento a un’altra, da un registro di movimenti a un altro nella lezione di carattere rende più che mai versatile il danzatore e contribuisce alla sua formazione in modo complementare alla lezione di danza classica.

Che cosa la colpisce in un ballerino, il corpo, la tecnica, l’intelligenza…?

Non c’è una caratteristica più importante dell’altra. Vedo il ballerino come un diamante che più è sfaccettato e più brilla. La capacità della pietra di sopportare la lavorazione è pari a quella che il ballerino deve avere per essere completo sia nella tecnica che nell’artisticità.

Che cosa la emoziona nella danza?

Non la tecnica. O meglio, apprezzo la tecnica in un movimento che sia finalizzato a comunicare. Negli ultimi anni c’è stata una tale inflazione della tecnica che mi piace portare l’attenzione al recupero dell’arte.

Che cosa le piace e che cosa non sopporta del mondo della danza?

Le stesse cose della vita: non apprezzo la presunzione e il divismo. Credo nell’umiltà in tutti i sensi. La verità è che più cose sai più capisci che sai poco. Un ballerino e un insegnante devono essere in continua ricerca e non fermarsi mai.

Qual è la cosa più difficile da insegnare?

Nella danza non c’è nulla di semplice, ma quello che richiede più attenzione è la capacità di comunicare. Bisogna capire cosa si vuole dire ed evitare di imitare; certo non è un percorso solo mentale: la danza parte dall'anima, raggiunge il cervello e ritorna all'anima prima di esprimersi nel corpo. E’ così che si crea l'arte, tramite un intreccio di pensiero e sensazioni.

Quanto conta lo stile nella danza?

Tantissimo. La tecnica può essere insegnata e la capacità di esprimere coltivata, ma lo stile dipende dal ballerino e spesso è innato.

Ce l’ha un sogno, un progetto da realizzare?

Sì, è il sogno che porto avanti da quando sono in Italia. Vorrei che la danza di carattere venisse insegnata dovunque e che portasse anche a una valorizzazione del ricco e bellissimo patrimonio italiano di danze popolari. Si sa che un popolo che dimentica le sue tradizioni è destinato ad estinguersi. E’ giusto pensare al futuro ma se non si tengono vive e non si rispettano le tradizioni si perde l’identità. La danza di carattere può offrire all’Italia la possibilità di una riscoperta. Non esiste solo la Tarantella. Nella lezione di Danza di carattere, oltre alla parte “accademica” di esercizi codificati dalla Scuola russa e ai brani del repertorio, si studiano anche le danze tradizionali... e pensate a quante ne esistono nel nord, nel centro e nel sud d’Italia! In Italia questa disciplina può avere un gran futuro...

Senza pensarci troppo mi dice tre aggettivi che la descrivono?

Che domanda difficile, devo proprio rispondere? Più cerco di non pensarci troppo, più diventa troppo … Comunque cercherò di essere positiva…allora: socievole, determinata e direi abbastanza creativa.

Che cos’è la danza per lei?

La danza è una parte della mia vita. Passione e lavoro, il modo di vedere il mondo intorno a me …Ho una famiglia meravigliosa, tanti cari amici, hobby; amo il buon cibo, la buona compagnia, adoro cucinare, preparare dolci decorati, dedicarmi al giardino. La danza è importante e il tempo che le dedico è tanto, ma non è tutto per me.

Elisabetta Testa

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